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INTERNET , DIAMOGLI UNA REGOLATA

  • Lucia Di Vito
  • 1 ago 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Dalla libertà di pensiero alla necessità di regolamentare l’uso di Internet e dei social network

La liberà di manifestazione del pensiero è un concetto che storicamente affonda le sue radici in principi filosofici e politici riconducibili all’epoca greca e romana. Basti pensare come secondo Aristotele si potesse effettivamente avere democrazia in un ambiente sociale basato sulla libertà. Tale diritto è riconosciuto da tutti gli ordinamenti democratici moderni e spesso viene enunciato esplicitamente come accade nella nostra Costituzione nell’art. 21 e in convenzioni internazionali quali Cedu e Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

La liberà di pensiero trova nuove forme ma anche nuovi ostacoli con l’avvento dei social network. Negli ultimi decenni, grazie all’innovazione tecnologiche che hanno interessato i mezzi di informazione e di comunicazione la prospettiva è notevolmente cambiata. L’individuo non si trova più solamente ad essere all’interno di un corposo traffico di notizie e quindi ad essere un loro mero destinatario ma è egli stesso fonte di informazione. La conseguenza immediata è che internet, in particolar modo i social network, è diventato uno strumento di ampia portata e velocissimo impatto che entra nelle case di ognuno di noi e risulta potenzialmente capace di condizionare la crescita della personalità di ciascuno.

Le distanze si sono accorciate, in alcuni casi azzerate e basta davvero poco, un semplice tocco di un tasto, per mettersi in contatto con persone che possono trovarsi anche dall’altra parte del mondo. La potenzialità negativa, in alcuni casi distruttiva, del mondo virtuale è rappresentata dalla mancanza di uno spirito critico sia nella lettura delle notizie e quindi nella ricerca delle fonti, sia nella pubblicazione di un pensiero derivante spesso da un’informazione errata che può essere anche altamente offensivo.

Internet è, ad oggi, una importantissima realtà priva però di confini e in molteplici casi senza regola alcuna. È dunque evidente la necessità di prevedere specifiche forme di regolamentazione e normazione della materia. Bisogna infatti osservare che, sebbene ormai anche nelle scuole e fin dai gradi più bassi, vengono giustamente insegnati gli elementi basilari per l’utilizzo dei vari strumenti elettronici, spesso si trascura di integrare tale tipo di lezione con una educazione e sensibilizzazione ad un uso consapevole e coscienzioso di questi mezzi.

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