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VARSAVIA IN RIVOLTA

  • Immagine del redattore: Fabrizio Bruno
    Fabrizio Bruno
  • 1 ago 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

1 agosto 1944: inizia la rivolta di Varsavia , che si protrasse per i successivi due mesi , terminando però con una disastrosa sconfitta per gli insorti polacchi. Verso la metà del 1944 le sorti della guerra in Europa sembravano già chiare: i nazisti erano ormai impegnati su tutti i fronti , dai quali però non arrivavano assolutamente notizie confortanti; ad ovest gli alleati erano sbarcati in Normandia , a sud stavano risalendo la penisola italica mentre ad est la controffensiva sovietica incalzava senza sosta le forze tedesche che erano state quasi totalmente decimate nell’assedio di Stalingrado.

La Polonia, la cui invasione nel 1939 aveva scatenato la Seconda Guerra Mondiale , si trovava nel bel mezzo del fronte orientale ed era il crocevia per tutte le manovre delle armate tedesche. L’idea dell’insurrezione era stata elaborata già nel 1941 dall’ Armia

Krajova , il più grande movimento di resistenza dell’Europa occupata , che era coadiuvato dal governo polacco in esilio a Londra. Il movimento di rivolta , capeggiato dal generale Tadeusz

Bor Komorowski , poteva contare su un numero di uomini intorno alle 45 mila unità che però erano male armati e soprattutto male addestrati. Data infatti la natura clandestina del movimento , le comunicazioni tra i diversi gruppi all’interno di Varsavia erano molto complicati a causa del costante controllo e repressione da parte degli occupanti nazisti. Nonostante le forti limitazioni, si decise di iniziare la rivolta quando era ormai chiaro che i primi ad entrare da est sarebbero stati i sovietici. L’Armata Rossa , con un ritrovato spirito patriottico dopo la respinta dei nazisti a Stalingrado , era ormai arrivata alla periferia di Varsavia. Intorno alla città polacca infatti si erano ormai attestate le migliori brigate corazzate sovietiche , in attesa di sferrare l’attacco decisivo ai nazisti in terra polacca. Sebbene gli eventi facessero pensare ad una disfatta immediata per i nazisti , le ultime forze corazzate e di fanteria del Reich riuscirono a respingere gli assalitori nonostante la penuria di rifornimenti sia per i mezzi che per le truppe. Al comando dell’ Armja Krajova inoltre pensavano che i sovietici sarebbero giunti in soccorso dei rivoltosi , ma poiché i rapporti tra il Cremlino e il governo polacco in esilio si erano bruscamente raffreddati , nessun supporto venne mai offerto agli insorti. Da un lato i nazionalisti polacchi avrebbero preferito liberare da soli Varsavia , dando un segnale forte per la futura indipendenza polacca e dall’altro i sovietici , in aperto conflitto con il governo in esilio , volevano liberare la città e piazzare la bandiera per una futura occupazione sovietica. Tali controversie e frizioni contribuirono in larga parte alla totale disfatta dell’insurrezione di Varsavia. La reazione tedesca alla rivolta fu violentissima , poiché sia Hitler e tutto lo Stato Maggiore nazista erano consapevoli che perdere Varsavia significava per forza di cose interrompere le linee di comunicazione e rifornimento verso il fronte orientale e tale scenario non era tollerabile per il corretto proseguimento della campagna sul fronte orientale. Gli ordini per i rinforzi tedeschi giunti in città erano chiari: sparare a vista , inclusi donne e bambini , applicando la strategia di terrore che aveva caratterizzato le operazioni tedesche in tutte le città occupate. Con tale modus operandi infatti i nazisti erano sicuri e certi di riuscire ad atterrare fisicamente e moralmente i gruppi di insorti. La città di Varsavia divenne così una trappola di fuoco, fiamme e macerie in cui perirono in gran parte civili che si trovavano costantemente nel bel mezzo del fuoco incrociato. La rivolta venne sedata nell’Ottobre dello stesso anno e i polacchi pagarono un prezzo altissimo soprattutto in termini di vite umane , poiché dopo l’ordine perentorio di Hitler di radere totalmente al suolo Varsavia, più di 500.000 residenti vennero deportati nei vicini campi di lavoro e di sterminio.

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