UNA NUOVA MONETA
- 3 gen 2021
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3 Gennaio 2009: viene generato il “Genesis Block”, il primo blocco del nuovo protocollo denominato “blockchain”, letteralmente traducibile come catena di blocchi. Il creatore del protocollo è un tale Satoshi Nakamoto, pseudonimo del vero autore, la cui identità è ancora avvolta dal mistero. Questo tipo di tecnologia si basa su un semplice concetto di libro mastro, la cui intenzione era quella di supportare e raccogliere tutte le transazioni per la nascente valuta digitale Bitcoin, che iniziava a circolare esponenzialmente proprio nel 2009. Un blockchain è un registro digitale aperto ed accessibile, che ha la capacità di memorizzare al suo interno una serie di dati, in gergo informatico chiamati “record”. Tale protocollo si basa su cinque principi fondamentali.
1. Database Distribuito:
Tutti gli utenti di una sessione di blockchain hanno accesso all’intero database e alla sua storia completa. Nessun utente controlla i dati o le informazioni e la novità principale è la possibilità per ogni utente di poter validare le informazioni interfacciandosi direttamente con altri utenti, senza una mediazione da parte di terzi.
2. Trasmissione Peer to Peer:
Le transazioni avvengono direttamente tra peer (pari), senza la necessità di un nodo centrale. Gli stessi pc o smartphone degli utenti fungono quindi da nodi della catena, ed ogni nodo inoltra le informazioni a tutti i nodi presenti nella blockchain,
3. Trasparenza e Pseudoanonimità:
Tutti gli utenti della blockchain sono identificabile sempre e da chiunque faccia accesso al sistema, insieme alle loro transazioni. C’è però la possibilità di farne un uso semi anonimo, rivelando cioè i propri dati solo con gli utenti interessati dalle proprie transazioni. L’ammontare delle transazioni però resta sempre visibile.
4. Irreversibiltà delle transazioni:
Una volta che la transazione è avvenuta e i relativi account utenti sono stati aggiornati, i dati non possono più essere modificati, poiché sono collegati a tutte le transazioni precedenti ad essa. Da qui nasce l’idea della catena, dove ogni transazione ne compone un nodo ed ogni sua alterazione “spezzerebbe” la chain.
5. Logica computazionale:
La natura logica della struttura implica che ogni utente può impostare ed implementare algoritmi che inneschino le transazioni tra nodi.
Quella che nel 2009 sembrava essere una invenzione destinata solamente all’uso per la moneta digitale, è in breve diventata la potenziale svolta per un nuovo modo di concepire le interazioni digitali, anche al di fuori delle transazioni esclusivamente monetarie. La sua concezione innovativa di inalterabilità e permanenza dei dati permetterà in futuro di poter collezionare dai contratti di lavoro agli accordi internazionali in maniera sicura e accessibile da chiunque. Nell’uso quotidiano potrebbe permettere l’eliminazione di brokers e banche, poiché ogni transazione non avrà bisogno di mediatori. La trasformazione digitale che può passare dalla blockchain sarà sicuramente lunga e complessa, poiché richiederebbe l’adattamento o addirittura la ristrutturazione di interi sistemi societari.
Articolo stilato prendendo spunto da “The truth about blockchain”, Harvard Business Review.
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