SPETTRI DAL PASSATO
- Unione Popolare
- 3 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
“Che la Guerra è bella anche se fa male...” Non ho mai capito perché De Gregori abbia inserito questo verso in una delle sue più belle canzoni. È passata una settimana dall’incomprensibile invasione di Putin all’Ucraina ed è stata la prima cosa che mi è venuta in mente non appena ho appreso la notizia. Ma come fa la guerra ad essere bella? È passata una settimana senza capire, senza sapere cosa dovessi pensare o dire sul motivo o sul senso di questa guerra. Una settimana in cui sono stato zitto perché di fronte a questa tragedia immensa che per la prima volta, mia colpa, sento e vedo così vicina, non c’è retorica, non c’è passione, non c’è rabbia, non c’è pianto che tenga...solo silenzio. Eppure quel verso continua a tornarmi in mente: ma perché la guerra è bella? Fa solo male. Ma poi, continuando, ho capito che quel verso è soltanto una contrazione; non vuole significare che la guerra è bella ma che nonostante la guerra possono continuare ad esserci cose belle: un bambino che nasce sotto la metropolitana stracolma, i confini dei paesi che si aprono ai profughi, persone che donano cibo, vestiti, medicinali, che offrono passaggi in auto o posti per dormire la notte, una popolazione che diventa popolo e si compatta per contrastare l’invasione, il senso comune dei cittadini europei di rifiutare la guerra, gli arresti di migliaia di russi che si oppongono come possono a queste scelte insane e ancora tante cose. Sicuramente quando tutto questo sarà finito, sotto tutto lo schifo che troveremo, ci sarà ancora tanto di positivo da raccontare. Speriamo solo di farlo presto, di dire presto che "tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore"
Comments