top of page

NON SI PUÒ MORIRE DI SCUOLA

  • unionepopolare2020
  • 30 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

“Non ci fermeremo! Noi andiamo avanti con la protesta!” Affermano gli studenti a seguito degli scontri con la polizia durante la manifestazione di ieri a Torino.

Riavvolgiamo il nastro e andiamo indietro di qualche giorno. Lo scorso 21 gennaio, Lorenzo Parelli un ragazzo di diciotto anni, ha perso la vita a seguito di un incidente sul luogo di lavoro durante un’esperienza di stage a Udine (alternanza scuola lavoro). Torna cosí alla ribalta un argomento di fondamentale importanza quale la tutela dei lavoratori e dei propri diritti. Successivamente all’accaduto, si sono radunati studenti e studentesse per ricordare il giovane e “lanciare un segnale affinchè ministero e Governo diano risposte”. Cortei e flash mob davanti le scuole di molte città italiane quali Roma, Napoli, Torino, Genova, Cagliari, Mantov, Potenza, Padova, Viterbo, Vicenza, Treviso Martina Franca e Latina.

Morire sul luogo di lavoro è ineccepibile in aggiunta durante un’attività formativa. Cosa c’è di formativo? Che il lavoro è morte e precarietà? Non si può e non si deve andare avanti in queste condizioni.

Il tema è certamente delicato ma ha bisogno di un profondo rinnovamento delle politiche e delle strutture organizzative. Da troppi anni si parla di un miglioramento delle condizioni lavorative, ma purtroppo senza alcun risultato concreto.

È difficile da stabilire un momento unico di avvio del processo di affermazione dei diritti sociali, che avrebbe portato cinquantatre anni fa all’istituzione dello Statuto dei Lavoratori con la Legge n°. 300/1970: “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. È indubbio che un seme fu gettato durante la Resistenza, lotta contro il nazifascismo e per la conquista dell’indipendenza, ma anche per la creazione di una società e di ordinamenti nuovi, al cui interno potessero trovare soluzione i problemi della partecipazione democratica, del lavoro e della salute di tutti e di ciascuno.

Il percorso di cambiamento sociale e nello specifico delle lotte per la costruzione di una nuova concezione del lavoro e della salute è lungo e tortuoso, ma deve passare inevitabilmente anche attraverso queste manifestazioni, purchè restino pacifiche e non sfocino in attegiamenti violenti e quindi ingiustificabili, da parte di chiunque.

Comments


bottom of page