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LA LINEA ROSSA

  • Immagine del redattore: Fabrizio Bruno
    Fabrizio Bruno
  • 20 giu 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

20 giugno 1963: a Ginevra una delegazione degli Stati Uniti ed una dell’Unione

Sovietica firmano il “Memorandum d’intesa riguardo l’implementazione di una linea di comunicazione diretta” , permettendo così la nascita della “Washington-Moscow hotline”,

il canale di comunicazione diretto tra il Pentagono e il Cremlino. L’istituzione di una linea diretta e sicura tra le due superpotenze nucleari si rese necessaria, per volere soprattutto dei rispettivi presidenti, per accelerare e rendere quasi immediata la comunicazione tra le due controparti nel caso di movimenti o azioni militari. Il 1963, anno della firma del memorandum, non è casuale; le due superpotenze erano arrivate, nel 1962, ad un passo dal conflitto nucleare quando una ricognizione americana individuò postazioni missilistiche sovietiche sull’Isola di Cuba. Per gli Stati Uniti era intollerabile ed estremamente pericoloso avere risorse militari sovietiche così vicine al proprio territorio, poiché dall’isola cubana quasi tutte le grandi città americane, soprattutto quelle della costa est erano a tiro delle testate russe. Dall’altro lato invece l’URSS avrebbe tratto giovamento dal posizionamento di questi assets militari così vicini al suolo americano. Per i sovietici infatti fu una dimostrazione di forza e di capacità di colpire gli americani in qualsiasi momento, azzerando qualsiasi possibilità di una pronta risposta. Così, dopo la non facile risoluzione per via diplomatica della crisi dei missili, il presidente J.F. Kennedy e la sua controparte Nikita Khrushcev portarono all’attenzione dei rappresentanti dei relativi apparati militari la necessità di poter comunicare rapidamente e in maniera sicura così da poter evitare lo scoppio di una guerra nucleare. La velocità di comunicazione infatti era cruciale, basti pensare che per la ricezione e decrittazione di un messaggio potevano volerci fino a 12 ore, un lasso di tempo che nessuna delle due superpotenze poteva permettersi di aspettare in caso di crisi. Si arriva così alla nascita di una delle linee di comunicazione più famose e sicure al mondo. La “hotline” o anche il “telefono rosso”, sebbene fisicamente non sia presente un apparecchio telefonico, era costituita all’inizio da quattro telescriventi, due per parte. Le comunicazioni avvenivano ed avvengono tutt’ora nelle rispettive lingue, e solo alla ricezione il messaggio viene tradotto per la comprensione. La scelta di comunicare tramite scrittura e non tramite comunicazioni vocali era dovuta al fatto di non potersi permettere l’insorgere di incomprensioni, perciò si decise che nel caso di necessità le comunicazioni dovevano restare impresse sulla carta. Ad oggi, con il progresso tecnologico, anche la “hotline” ha subito notevoli cambiamenti; le telescriventi sono state sostituite da moderni apparati tecnologici e lo scambio fisco tra i due continenti avviene tramite satelliti ed un collegamento in fibra ottica. La “linea rossa” venne usata per la prima volta dopo l’assassinio di J.F. Kennedy e negli anni seguenti, durante alcuni conflitti internazionali molto importanti, le due superpotenze si scambiarono comunicazioni riguardo i propri spostamenti militari per evitare che il dislocamento di personale militare in teatri internazionali potesse sembrare un tentativo di intervento nei numerosi conflitti in cui USA e URSS (scioltasi nel 1991, oggi Russia) si sono ritrovati protagonisti.

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