IL CODICE MORSE VA IN PENSIONE
- Fabrizio Bruno
- 31 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
31 gennaio 1999: dopo più di un secolo di utilizzo il codice Morse viene ufficialmente mandato in pensione.
La suddetta codifica, fu oggetto di studio da parte di Samuel Morse che, dal 1835, intraprese i primi tentativi di comunicazione a distanza tramite l’invio di segnali analogici. Per quanto il codice Morse è, dal punto di vista delle attuali tecnologie, un rudimentale sistema di comunicazione, per gli standard di fine ‘800 ed inizio ‘900 si rivelò un efficace sistema di comunicazione a distanza, basata esclusivamente sulla trasmissione di un ristretto insieme di segnali.
Samuel Morse nel 1838 depositò anche il brevetto per la sua invenzione del telegrafo, ed usando quest’ultimo, iniziò le prime trasmissioni di prova per la sua nuova codifica.
Inizialmente un classica trasmissione era suddivisa in due fasi, con il coinvolgimento di più livelli di rudimentale crittografia:
• lo scrivente inviava, tramite linea telegrafica, una combinazione di punti e linee che corrispondevano a dei numeri;
• il ricevente all’altro capo del telegrafo, una volta ricevuta la trasmissione la decodificava, ne estrapolava la traduzione numerica e a sua volta consultava un apposito libricino in cui ad ogni numero corrispondeva una parola. Quest’ultima traduzione permetteva quindi il ricomponimento dell’intera frase.
Notando subito l’alta efficacia e affidabilità di questo tipo di comunicazione, Morse prima di depositarne il brevetto chiese la collaborazione di Alfred Vail, un inventore statunitense che avrebbe affiancato Morse nella creazione e sviluppo della definitiva codifica che porterà poi il suo nome.
Vail infatti, analizzando il primitivo sistema di Morse intuì che per renderlo più efficace, comprensibile e privo di “misunderstanding”, convenisse associare alle linee ed ai punti direttamente delle lettere e non dei numeri, così da non dover consultare nessun libricino. La diretta associazione tra linee e punti con le lettere dell’alfabeto permetteva una traduzione del messaggio ancora più veloce.
La sua semplicità ed affidabilità permisero alla codifica Morse di avere un successo incontrastato fino al 1999, quando venne soppiantato da metodi di comunicazione più moderni, dei quali però è considerato senza alcun dubbio il precursore per eccellenza.
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