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JOE HENDERSON (24/05/1937 - 30/06/2001)

  • Francesco Vitagliani
  • 4 set 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Omaggio al grande sassofonista e compositore statunitense, a venti anni dalla sua scomparsa. Certamente riconosciuto come uno tra i più stimati sassofonisti di jazz, Joe Henderson rappresenta, a mio parere, una delle voci più originali ed innovative della musica moderna. Nato a Lima (Ohio, Stati Uniti), diventa ben presto un tutt’uno con il sassofono, cominciando a studiare lo strumento all’età di nove anni. Infatti, in ognuna delle sue numerose fasi artistiche, Henderson cercò sempre di mutare il suo fraseggio, la sua sonorità e la personalissima voce strumentale: risultò, in poche parole, sempre estremamente interessante. Ha collaborato con i più grandi esponenti della musica afroamericana quali Kenny Dorham, Lee Morgan (Nel famosissimo album “The Sidewinder”), Bobby Hutcherson, Horace Silver, Freddie Hubbard, Herbie Hancock, Chick Corea (in uno spettacolare “Live in Montreux”). Come leader esordisce nel 1963, con l’album “Page One”: il quintetto che annoverava tra gli altri K.Dorham ed il pianista McCoy Tyner, esegue sei composizioni originali, fra cui le primissime versioni dei famosissimi standards “Blue Bossa” e “Recordame”. Detto fatto: il disco riscuote un ottimo successo critico regalandoci un Joe Henderson maturo a soli ventisei anni, con il suo tipico sound originale ed uno stile fuori dal tempo.

Ascolto consigliato:

“Blue Bossa” dall’album “Page One” (1963)

- Joe Henderson: sax tenore

- Kenny Dorham: tromba

- McCoy Tyner: pianoforte

- Butch Warren: contrabbasso - Pete La Rocca: batteria

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