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BILL EVANS TRIO : PORTRAIT IN JAZZ (1960)

  • Francesco Vitagliani
  • 4 set 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

 Bill Evans: pianoforte

 Scott La Faro: contrabbasso

 Paul Motian: batteria


Nel mondo del pianoforte, non solo in termini moderni, c’è certamente un

prima ed un dopo Bill Evans. Per varie ragioni: innovatività, creatività,

ricerca strumentale pressoché “scientifica”, doti tecniche eccelse,

sensibilità artistica; non ultima una sua geniale e modernissima

concezione del “Trio”, formazione musicale composta, appunto, da tre

elementi che suonano ed interagiscono insieme. Possiamo ascoltare tali

considerazioni in “Portrait in Jazz”, primo disco registrato con quello che,

lo stesso Evans, amava chiamare “The Golden Trio”: Scott La Faro al contrabbasso e Paul Motian alla batteria. In questo vero e proprio capolavoro Bill Evans riesce a creare un’atmosfera emotiva e gentile, ricamando il tutto sulla libertà melodica di La Faro, in maniera mai invasiva. Ogni singola nota viene, infine, arricchita con la morbida propulsione ritmica di Paul Motian; raramente si può trovare un tale equilibrio per levità e raffinatezza. Degna di nota è la bellissima versione di “Autumn Leaves”, quasi “cameristica” durante il magnifico solo del contrabbasso, più apertamente jazzistica nel momento in cui Bill Evans esordisce con il suo solo. Da menzionare anche il brano disneyano “Someday my prince will come”, o la composizione dello stesso leader “Peri’s Scope”. Ma frutto di sperimentazione fortemente innovativa sono i contrasti dinamici e ritmici in “What is this thing called love”. Registrato il 28 Dicembre 1959 a New York, l’album fu prodotto e pubblicato dall’etichetta Riverside Records nel 1960.


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