Ancora errori tecnici nello svolgimento del Consiglio Comunale.
- Vittorio Longo
- 17 ott 2021
- Tempo di lettura: 3 min
È necessario ritornare ancora una volta ad evidenziare gli errori tecnici e di gestione che anche questa volta si sono verificati durante lo svolgimento del Consiglio comunale dello scorso venerdì 15 ottobre 2021.
Errori avvenuti entrambi durante lo svolgimento del terzo punto all’ordine del giorno, il più importante e significativo fra quelli previsti poiché concernente la approvazione della convenzione per la costituzione insieme alla Città di Avezzano di un ufficio comune di polizia locale.
Il primo errore ha riguardato la modalità di discussione e di non approvazione dei 14 emendamenti presentati dal gruppo “Per Celano” i quali sono stati votati in blocco.
Il Presidente del Consiglio comunale ha infatti applicato questo metodo altamente preclusivo della discussione pubblica oltre che limitativo delle prerogative dell’assemblea asserendo che ciò era possibile in quanto riguardavano una unica argomentazione.
Tale costrizione delle facoltà dell’assise è stata evidenziata dallo stesso Consigliere Eliana Morgante che ha fatto presente di come la modalità gli apparisse restrittiva in quanto pur essendo concorde con il progetto di convenzione riteneva che alcuni degli emendamenti presentati erano validi e che li avrebbe potuti votare favorevolmente se discussi singolarmente.
Invero, inoltre, la scelta della discussione e votazione in blocco degli emendamenti risulta anche contraria al dettato normativo poiché nel Regolamento del Consiglio comunale né è prevista una simile modalità né è assegnato un simile potere organizzativo al Presidente dell’assise.
Più correttamente, quindi, in conformità con l’art. 86, comma 5, lettera b) del Regolamento del Consiglio comunale ed in assenza di ulteriori disposizioni specifiche nel testo, ci si sarebbe dovuti rifare ai principi generali che regolano la materia, pertanto gli emendamenti andavano votati secondo il valore della loro portata modificativa ed in ogni caso quantomeno permessa la discussione su ognuno di essi e non unitariamente sull’intero blocco.
Difatti essendo l’emendamento una modifica del contenuto di una proposta oggetto di deliberazione da parte dell’assemblea andava seguito l’ordine classico della loro discussione ossia prima si sarebbero dovuti discutere quelli soppressivi della proposta o di una sua disposizione, poi quelli sostitutivi ed infine quelli aggiuntivi cioè seguendo l’ordine che va dall’emendamento che più si allontana dal testo presentato fino a quello che meno vi incide.
Il secondo errore, forse più evidente, attiene invece al fatto che è stato permesso di parlare al dott. Montanari, dirigente del Comune di Avezzano, durante lo svolgimento del predetto ordine del giorno e, cosa ancora più inopportuna, che questo sia avvenuto quando le dichiarazioni di voto al riguardo erano già state aperte.
Al termine della esposizione del contenuto della convenzione da parte del Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale spiegava che potevano essere poste domande al dott. Montanari per avere dei chiarimenti e gli concedeva la parola durante l’esposizione della dichiarazione di voto sfavorevole alla proposta da parte del Consigliere Vincenzo Torrelli e, nuovamente, a seguito di espressa domanda rivolta al dirigente avezzanese dal Consigliere Gaetano Ricci.
Il dott. Montanari pertanto prendeva parola all’interno dell’assise pubblica, autorizzato dal Presidente del Consiglio Comunale ma tuttavia senza avere il minimo titolo o la legittimità per poterlo fare.
Difatti il Consiglio Comunale era convocato in adunanza pubblica ex art. 63 del suo Regolamento e non in adunanza aperta ex art. 65 stesso testo; né, tantomeno, si poteva dire che il dott. Montanara era stato autorizzato a rispondere alle domande in qualità di funzionario o consulente ex art. 70 de Regolamento, poiché la sua partecipazione ed il suo status non in linea con i parametri prescritti da quest’ultimo articolo.
In ogni caso la certezza che l’audizione del dott. Montanari non era prevista né collegabile a qualsivoglia strumento esistente nel Regolamento era facilmente comprensibile dal fatto che non ve ne era stata data previsione sull’avviso di convocazione dell’assemblea e quindi sia i consiglieri di maggioranza che quelli di minoranza non avevano potuto avere contezza ufficiale della sua partecipazione ed audizione.
Tale presenza è stata voluta direttamente dal Sindaco, con propria autonoma iniziativa, come da questi peraltro affermato in conclusione della esposizione del contenuto della convenzione.
Cosa si sarebbe dovuto fare a quel punto per permettere al dott. Montanari di parlare? Semplicemente sospendere il Consiglio Comunale e procedere ad una sua escussione informale.
Possibilità, questa, talaltro conosciuta agli amministratori poiché una situazione analoga si era già verificata nel corso del Consiglio Comunale del 5 dicembre 2020 quando era stato invitato a partecipare attivamente alla seduta dell’assise pubblica il Direttore Generale della Clinica l’Immacolata dott. Favari.
Quella volta solo l’esperienza di Filippo Piccone che, resosi conto dell’errore tecnico formale che una simile modalità di audizione avrebbe comportato, chiese di sospendere la seduta per ascoltarlo informalmente salvando l’assise da una figuraccia.
Comentários